Le origini di questo vitigno si perdono nella notte dei tempi; fu portato alle falde del Vesuvio dai Tessali e poi coltivato con intesità dai romani nell’Ager Falernus. La conferma dell’origine millenaria è nel ritrovamento a Pompei di un affresco che risale quasi ad un secolo prima di Cristo con una breve poesia, probabilmente di un’amante respinto. Oggi è sicuramente il vitigno irpino più antico e tra le colline di Tufo e del capoluogo, ha trovato la sua migliore espressione, più elegante e fine.
Vino dalla tipicità ineguagliabile, con profumi che ricordano la pesca e la mandorla amara, affermato in tutto il mondo; rappresenta una delle massime espressioni della tradizione vitivinicola italiana.

Scarica la scheda del vino



     








Credits